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sabato 4 ottobre 2014

Caso Ucraina: secessione o guerra

Da qualche giorno oramai si  sta assistendo ad un graduale inasprimento della situazione in Ucraina e neanche la deposizione del presidente (filo-russo) Yanukovyc è riuscita a  tranquillizzare gli animi anzi,la situazione sembra essere peggiorata con l'ingresso in scena della Federazione Russa come protagonista-antagonista in una vicenda che sarebbe dovuta rimanere interna all'Ucraina.
Ma andiamo con ordine.
Tutto inizia a dicembre 2013 quando, l'allora presidente in carica, oggi deposto, decide bruscamente di annullare la firma degli accordi economici con l'Unione Europea, viatico per poter in futuro entrare nell'UE, e firma nuovi accordi energetici con la Russia.  Quest'ultima, dal canto suo, finanzia la debole economia ucraina con un solido finanziamento acquistando qualche miliardo di titoli del tesoro ucraini.
Tutto questo viene visto dagli ucraini, specialmente nella parte occidentale del paese, come un riavvicinamento politico ed economico all'ingombrante vicino sovietico.
In tutta l'Ucraina nascono spontanee manifestazioni di protesta e nella capitale Kiev, la protesta prende il nome di Maidan, dal nome della piazza nella quale si radunano i manifestanti guidati dall'opposizione.
Dopo tre mesi di proteste segnate da un crescendo di violenza da ambo le parti, il governo filorusso si dimette ed il presidente scappa.
In molti sostengono, ed io non alcun motivo per dubitarne, che tale rivolta sia stata fomentata e finanziata dai paesi occidentali, USA in primis, per cui alcuni ritengono illegittimo ed ingiustificato il cambio dei vertici governativi.
Tuttavia non bisogna dimenticare che l'Ucraina ha una storia ricca di soprusi e vessazioni portate avanti dalla Russia ed intensificatesi dopo la Rivoluzione d'Ottobre (1917). Infatti, duranti l'era comunista, l'Ucraina (granaio d'europa) fu affamata dallo stato centrale di Mosca e le varie minoranze (es. tartari) furono cacciate con la forza dai propri territori (penisola di Crimea) e deportate in Siberia e rimpiazzati da "coloni" russi che vennero deportati da tutta la Russia in quei territori (vedi Isole Curili/Chishima). Ancora, anche in seguito allo scioglimento dell'URSS e all'indipendenza dell'Ucraina, la Russia ha mantenuto una forte ingerenza sul paese: di fatti la Flotta russa del Mar Nero ha il proprio comando a Sebastopoli (Crimea) in coabitazione con la Marina Militare Ucraina. Senza parlare della forte dipendenza dell'Ucraina per il gas russo, i cui prezzi sono volutamente mantenuti alti con  una"sottile" e costante minaccia di  un loro rialzo.
E' facile, quindi, comprendere come, dopo tutto quello che gli ucraini hanno dovuto subire da parte del potente vicino,  essi desiderino  un  cambio di schieramento ed un avvicinamento all'UE.
Purtroppo è che, in seguito all'insediamento del nuovo governo e alla notizia (da me non riscontrata) che il nuovo governo di Kiev stesse per promulgare leggi anti-russe che avrebbero discriminato la popolazione russofona e filo-russa, la Federazione Russa ha risposto inviando altri 6 mila uomini nella Crimea insieme a carri armati e  aerei allo scopo di proteggere la popolazione filo-russa nel sud e nell'est del paese. Infatti, è notizia di poco fa, che la sede del comando della Flotta Ucraina, dell'accademia navale e diverse caserme della penisola siano state conquistate e che la maggior parte del personale sia passato alle forze russe.
Nel frattempo, il nuovo governo di Kiev, ritenendo questa"pacifica invasione russa" come un atto di guerra al quale rispondere,  ha mobilitato le forze armate, i riservisti ed ha ordinato la chiusura dello spazio aereo per voli militari per impedire (o quantomeno limitare) le forze aeree russe ed ha chiesto l'aiuto dei governi occidentali. Questi, tra cui l'Italia, hanno deciso sanzioni economiche contro la Russia.
Poichè la Crimea è una provincia autonoma, verso la fine di marzo 2014, ha indetto un referendum per chiedere lo stato di indipendenza da Kiev.
Nel frattempo il nuovo governo ucraino stenta a prendere il controllo di alcune zone dell'est russofono, vista la forte presenza di filorussi e, per aggravare le cose,secondo fonti non confermate, ci sarebbero già colonne di blindati russi lungo le strade sud-orientali dell'Ucraina.















Personalmente penso che la Russia non possa rivendicare i territori ucraini, se non al massimo la penisola di Crimea dove il 60% della popolazione è filo-russa, mentre nelle zone orientali del paese la popolazione russofona e filo-russa, seppur numerosa, è una minoranza.
Una cosa è certa: la Russia non può mantenere ancora a lungo questa mentalità da guerra fredda ricattando con le proprie materie prime i suoi ex stati satelliti che decidessero, dopo decenni di regimi controllati da Mosca, di allearsi con i paesi occidentali e/o di avvicinarsi all'Unione Europea.
La Russia è abbastanza grande e potente da non sentirsi minacciata se un piccolo stato, come l'Ucraina, decide di avvicinarsi all'UE.
Penso piuttosto che l'unica ragione, che ha spinto Putin ed il suo governo a compiere queste azioni di forza in Crimea, sia il non volersi mostrare debole agli occhi del suo storico acerrimo nemico, ovvero gli Stati Uniti d'America. Questi, bisogna riconoscerlo, riescono ad ammaliare in maniera molto più efficace e mininvasiva (nella maggior parte dei casi) i paesi ex-URSS, almeno quelli  situati in Europa.
Io, da cittadino europeo, ritengo che l'Ucraina sia un partner molto importante, sia dal punto di vista strategico sia da quello economico ma,  nello stesso tempo, penso che il cercare di  mettere all'angolo Puntin con le sanzioni economiche, non sia molto efficace, sia per la Russia sia per noi.
Vista l'attuale congiuntura economica, perchè ridurre ulteriormente le nostre esportazioni?
Forse è meglio cercare la conciliazione con un partner dal quale dipende buona parte dei rifornimenti energetici per il nostro Paese.
Che pensate voi ? Come andrà a finire ? La Crimea diventerà indipendente ? Scoppierà un conflitto ? What will happen: Crimea indipendent ? Conflict ? Let me know, fatemelo sapere.

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