La mia passione

Questo blog nasce dalla mia passione innata e coltivata negli anni.
Spero con i miei articoli di istaurare interessanti conversazioni con lo scopo di condividere ed ampliare questo interesse con altrettanti di voi appassionati del genere.
Spero di riuscirci !!!

martedì 7 ottobre 2014

Budget della difesa: a chi troppo, a chi troppo poco.


Oggi affronterò il tema dei finanziamenti stanziati per la difesa, tema che in tempo di crisi economica viene sempre fuori, in un modo o in un altro.
Sicuramente le problematiche differiscono da paese a l'altro, per cui io mi soffermerò soprattutto sugli Stati Uniti e sugli stati dell'EU.
Le percentuali dei budgets della difesa di USA e EU in rapporto al PIL sono, rispettivamente, di 4,8% e 1,6%.
Questa enorme differenza è dovuta al fatto che negli USA molte spese sociali sono sostenute dai privati, per cui il governo centrale può dirottare sulla difesa una maggiore liquidità penalizzando, però,  servizi sociali  importanti quali l'Istruzione e la Sanità: infatti, non tutti i cittadini americani possono permettersi cure mediche adeguate o un' istruzione efficace in quanto i migliori servizi sono offerti da strutture private molto costose.
I paese dell'EU, invece, offrono una maggiore tutela sociale e i servizi erogati dallo Stato ai cittadini  sono ampi ed efficienti e, anche se in alcuni paesi l'attuale welfare potrebbe essere migliorato, sia l'Istruzione che la Sanità sono pubbliche e di facile accesso e, pur con budgets molto limitati, riescono ad esprimere alti standard qualitativi.
Scendendo nei particolari, la Gran Bretagna e la Francia (dotate di armamento nucleare di lungo raggio) spendono rispettivamente il 2,5% e il 2,2% costituendo circa il 40% di tutto il budget della difesa EU, mentre la Germania spende l'1,2% e l'Italia è al di sotto del punto percentuale con 0,9%.
Ciò che però dovrebbe sorprendere, è che paesi quali la Grecia, Portogallo e Cipro spendono per la difesa rispettivamente il 2,2%, il 2,3% e il 2,1% del proprio PIL e,  per chi non lo sapesse, sono tutti paesi pesantemente colpiti dalla crisi finanziaria degli ultimi anni.
Da qui il mio sconcerto: possibile che paesi così fortemente provati dalla crisi siano in grado di spendere così tanto per la difesa mentre l'Italia, che non ha chiesto alcun piano d'aiuti all'EU, non arrivi nemmeno al punto percentuale ?
Forse qualcuno potrebbe obbiettare che è anche per questo motivo che quei paesi sono sul lastrico. Concordo.
Ma allora la domanda diventa: perchè l'Italia continua col tagliare ancora la spesa per la difesa già duramente provata ? Non si potrebbe tagliare altrove ? (e ce ne sarebbero di spese da tagliare!..).
Tra l'altro dimenticavo di dirvi che, teoricamente, i paesi dell'EU dovrebbero destinare alla Difesa un minimo del 2% del PIL, che confrontati con i quasi 5 punti percentuali del Pentagono, sono spiccioli.
Occorre sottolineare però, che bisogna spendere con oculatezza e realizzare investimenti  necessari a mantenere un'alta qualità sia di  mezzi che di personale.
Per esempio, la Grecia ha in linea al momento 279 aerei da combattimento, tra i quali 46 Phantom II e 32 Corsair II, aerei risalenti alla guerra in Vietnam, più 44 Mirage 2000 e 157 F-16. Di tutti questi velivoli, gli unici realmente utili per l'aviazione ellenica sono gli F-16 mentre i restanti potrebbero tranquillamente essere dismessi, vista la loro obsoloescenza tecnica e gli eccessivi costi di manutenzione per tenerli operativi.
Altro esempio: invece di mantenere operative 9 fregate classe Elli degli anni '90 potrebbero mantenerne solo 5  più le 4 fregate più moderne classe Hydra oppure, invece di commissionare l'acquisto di 8 sommergibili Type 214 di ultima generazione, perchè non fermarsi a 4?
Ho fatto l'esempio della Grecia ma, se si va ad indagare, si trovano situazioni simili anche in Portogallo e Cipro.
In Italia sono già stati attuati  tagli ingenti e ne vengono proposti di nuovi a dir poco vergognosi.
Esempio numero uno: la richiesta di cancellare il programma F-35 Lightning II e  lasciare in attività solo 96 Eurofighter Typhoon e, vista l'impossibilità di sostituire gli AV-8 Plus,  mandare in rottamazione anche la nostra nuova portaerei Cavour. Di fatto, in questo modo, stiamo  annullando la nostra capacità offensiva aerea, o quanto meno la stiamo limitando profondamente.
In più si parla di ridurre la costruzione delle nuove fregate FREMM  dalle 10 unità previste a 8 unità. Di sommergibili, alla fine di tanti dibattiti, ne avremo solo 4 della nuova classe Todaro (Type 212) e 2 della vecchia classe Sauro che, verosimilmente, non saranno sostituiti da altre unità nel breve periodo.
Inoltre, per la fine del 2013, è previsto lo scioglimento della brigata di cavallerie "Pozzuolo del Friuli" e della brigata meccanizzata "Granatieri di Sardegna" con, fortunatamente, riassegnazione dei reparti.
Ritengo, francamente, che siano proposte indecenti e solo in parte giustificate dalla grave crisi economica che stiamo attraversando: nel lungo periodo, infatti, il nostro paese rimarrà militarmente molto esposto.
Concludendo, vorrei ribadire che sia i tagli alle spese che i nuovi investimenti vanno fatti in rapporto alla possibilità finanziaria e alla necessità di mantenere un sufficiente grado di difesa  e, in ogni caso, penso che l'Italia possa tranquillamente rispettare il 2% del PIL per la difesa, come potrebbero farlo la Germania, i Paesi Bassi, la Svezia, la Polonia o la Finlandia.
Più difficile sarebbe, invece,  per paesi come la Grecia, Cipro o il Portogallo a causa dei loro dissesti finanziari.
Infine, per gli USA, mi aspetterei un ridimensionamento delle spese militari, magari portandole al 3-4% del PIL e, nello stesso tempo, una più equa redistribuzione delle risorse verso quei servizi sociali che tutti i paesi civili dovrebbero assicurare ai cittadini.
Curare il corpo e l'istruzione dei cittadini non è meno prioritario del mantenere un alto livello di sicurezza e, non è degno di un grande paese come gli USA, il sapere che tanti  non possono permettersi una buona istruzione né cure adeguate.
Voi cosa ne dite ? Let me know what do you think about it ?

Nessun commento:

Posta un commento