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giovedì 16 maggio 2013

La Siria, una guerra infinita

Sono passati circa 2 anni da quando è iniziata la "primavera araba" in diversi paesi del nord africa e del medio oriente, la maggior parte dei quali, hanno superato la parte più cruenta delle rivolte concludendosi con la creazione di governi di transizione che hanno lo scopo di far nascere uno stato democratico.
La Siria, invece, è ancora in una situazione precaria, da una parte il governo siriano fedele al presidente Bashar al-Asad, la cui famiglia, governa in Siria da circa 40 anni grazie ad uno stato di polizia molto efficace nel reprimere ogni sorta di dissenso, dall'altra i ribelli, una compagine eterogenea di cittadini affamati di democrazia, fanatici islamici ed esponenti di al-Qaida provenienti da tutto il mondo islamico.
Tutto ciò avviene davanti agli occhi della comunità internazionale che tuttavia non riesce ad intervenire in maniera incisiva, come accaduto in Libia, per tutelare la popolazione civile, unica vera vittima del conflitto siriano, ed è inaccettabile, però è necessario comprendere anche il motivo di tale stallo, infatti uno dei primi fattori è la superiore potenza delle forze armate siriane rispetto a quelle libiche, che comporterebbe uno sforzo bellico (ed economico) notevolmente superiore rispetto a quello sostenuto in Libia; il secondo fattore, altrettanto importante, è la forte alleanza della Siria con Russia e Iran, le quali non hanno alcuna intenzione di permettere la caduta di al-Asad e soprattutto di incrementare la presenza americana/NATO all'interno del medio oriente, infatti la Russia, insieme alla Cina, membri permanenti del consiglio di sicurezza ONU, hanno sempre votato contro l'intervento armato ai danni della Siria, grazie alla quale la Russia mantiene una presenza navale nel mediterraneo con base a Tartus.


Bisogna comunque comprendere anche che l'eventuale caduta di al-Asad lascerebbe il paese in balia di ribelli che, come detto prima, nascondono tra le loro fila anche frange estremiste musulmane che potrebbero prendere il controllo del paese rendendolo, se possibile, ancora più pericoloso per l'occidente e soprattutto per Israele, storico avversario siriano, creando un governo simile a quello iraniano, questa eventualità non è affatto remota.
In questa situazione di indecisione, l'unico a beneficiarne è il governo siriano, che può continuare la sua sanguinosa repressione con bombardamenti a tappeto sui ribelli, che non dispongono di mezzi aerei per difendersi, con la complicità di Russia e Iran che continuano a rifornire l'esercito lealista siriano con razzi e missili, fatto che ha causato la rappresaglia israeliana che ha bombardato le basi dove alloggiavano i missili ed ha causato un'innalzamento della tensione nell'area.



Anche la Turchia è stata oggetto, mesi fa, di colpi di artiglieria e recentemente di attacchi bomba, da parte siriana (secondo il governo di Ankara), al quale ha risposto con altrettanti colpi di artiglieria sulle posizioni siriane lealiste e con lo spostamento di gruppi caccia sul confine con la Siria in caso di intervento armato.
A mio parere la soluzione migliore sarebbe una presa di posizione da parte della Russia per fare pressione sul governo di Damasco affinché cessi il fuoco ed intraprenda un dialogo con i ribelli acconsentendo alla democratizzazione della Siria, fatto che consentirebbe ad al-Asad di rimanere al potere, seppur con minori potere, ma restaurando la sua reputazione con il popolo siriano ed eviterebbe la deriva fondamentalista che potrebbe defilarsi all'orizzonte, tuttavia è molto difficile, al momento, che possa accadere poiché il presidente non ha alcuna intenzione di mollare la presa, anzi sembra deciso ad inasprire il livello dello scontro, anche utilizzando armi chimiche, rischiando di estenderlo a Israele e Turchia, che non sono propensi a scendere a patti con un governo, per Israele, da sempre nemico, e per la Turchia, divenuto un aggressore.
Probabilmente la fine delle ostilità non arriverà a breve ed il numero delle vittime è destinato a salire inevitabilmente; voi cosa ne pensate, quali sono le opzioni per giungere ad una pace stabile nella Siria ?

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