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lunedì 20 maggio 2013

La guerra fredda continua lungo il 38° parallelo

Nelle ultime settimane è tornata alla ribalta la questione coreana, a causa dell'inasprimento delle relazioni tra nord e sud divise da 60 anni lungo il 38° parallelo. Tutto è cominciato a dicembre quando la Corea del Nord ha dato il via ad un test atomico, facendo brillare un ordigno nucleare nel sottosuolo causando un modesto terremoto, come reazione l'ONU è tornato a sanzionare il governo nord-coreano, con il benestare degli storici alleati Russia e Cina, che già in precedenza avevano manifestato la loro insofferenza verso l'atteggiamento da "bullo" della repubblica popolare. Tuttavia la situazione si è aggravata con l'avvicinarsi delle esercitazioni congiunte USA-Corea del Sud, percepite dal nord come prove per un invasione effettiva, alle quali la Corea del Nord ha risposto con minacce altisonanti e con l'interruzione della cosiddetta "linea rossa" ovvero l'unico collegamento telefonico tra Seul e Pyongyang per risolvere eventuali divergente, fatto che ha preoccupato sia gli USA sia la Corea del Sud, le quali hanno continuato le proprie esercitazioni come da programma, ma hanno aumentato il livello di allerta per tutte le unità presenti nell'area non solo nella penisola coreana ma anche nel vicino Giappone, altrettanto preoccupato. L'episodio si è via via riscaldata con il messaggio del leader nord-coreano Kim Jong-un il quale affermava che il presente trattato di tregua non valesse più e dava ordine all'esercito popolare nord-coreano di allertare i siti di lancio di missili balistici.


Per quanto possa sembrare folle e pericoloso tutto ciò, trovo molta difficoltà nell'interpretare queste come minacce effettive, infatti l'unico obbiettivo che potrebbero colpire è al massimo la base dell'aeronautica militare americana di stanza a Guam, poiché lanciare testate nucleari in Corea del Sud  o Giappone mi pare oltremodo insensato in quanto sono territori troppo vicini e quindi equivarrebbe ad un suicidio, ammesso oltretutto che i loro missili funzionino a dovere,  perchè fino ad ora i loro test sono stati positivi solo per missili a medio-corto raggio mentre il loro missile con maggiore gittata di cui dispongono il Musudan-1 ancora non è stato provato con una testata nucleare. Inoltre bisogna considerare che Stati Uniti, Corea del Sud e Giappone dispongono già di ottimi sistemi difensivi anti-missili come il THAAD americano, già dispiegato a Guam, o le ultime versioni di Patriot sud-coreani e giapponesi.




Senza parlare dell'ingente quantità di caccia e bombardieri stealth F-22 Raptor e B-2 Spirit schierati in corea, che in caso di attacco avrebbero come obbiettivo le rampe mobili e i siti di lancio della Corea del Nord senza le quali il nord diventerebbe facile preda delle più moderne e meglio addestrate forze armate sud-coreane. I problemi semmai potrebbero venire da un eventuale entrata in scena della Cina, tuttavia anche questa ipotesi è parecchio remota, poiché anche la Cina non sembra più voler supportare le bellicose intenzioni del piccolo alleato, "grazie" al quale ogni anno perde diverse risorse per mantenerlo in vita e per tutta risposta ottiene solo "cattiva pubblicità" agli occhi della comunità internazionale.
Personalmente auspico un abbassamento dei toni da ambo le parti, comunque sono più che sicuro che in caso di attacco nord-coreano l'epilogo sarà la riunificazione della corea come repubblica su modello del sud, gli stessi vertici politici e militari sud-coreani hanno assicurato che nell'eventualità di un attacco missilistico la risposta sarà dura e immediata.






Non è la prima volta tuttavia che la Corea del Nord alza la tensione alle stelle, infatti, nel 2010 una corvetta sud-coreana venne affondata portando con se 46 marinai, successivamente vennero recuperati i resti di un siluro nord-coreano, ed a novembre dello stesso anno l'isola sud-coreana di Yeonpyeong è stata oggetto di colpi d'artiglieria provenienti dalle coste della Corea del Nord causando 4 vittime e diversi feriti, fatto che ha portato la Corea del Sud a far intervenire la propria aviazione e a rispondere al fuoco con lancio di razzi lungo le coste nord-coreane, fu grazie all'intermediazione di USA e Cina che si evitò il conflitto, tuttavia si può ben capire come la Corea del Sud non sopporti più le provocazioni del nord, quindi è meglio che la Corea del Nord, invece, di investire sugli armamenti, dovrebbe investire nelle politiche sociali e nella sanità e deve smettere di minacciare in sud o gli Stati Uniti perché entrambi sono al di là della sua capacità offensiva.
Voi che ne dite ? La guerra scoppierà di nuovo ? E chi ne uscirà vincitore ?

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