La mia passione

Questo blog nasce dalla mia passione innata e coltivata negli anni.
Spero con i miei articoli di istaurare interessanti conversazioni con lo scopo di condividere ed ampliare questo interesse con altrettanti di voi appassionati del genere.
Spero di riuscirci !!!

venerdì 31 maggio 2013

In Somalia come in Mali

Quando alcuni mesi fa, i francesi hanno inviato truppe in Mali per respingere gli estremisti islamici provenienti dal sahara, mi cominciai a porre una domanda, perché ai francesi è concesso inviare forze militari autonome per proteggere i propri alleati (ex colonie) da aggressioni, mentre l'Italia è potuta andare in aiuto della Somalia, ex colonia, e paese alleato con cui mantiene dei forti legami economici, solo dopo il mandato dell'ONU nel 1994 e sotto il comando ONU-USA ?
Ecco in queste situazioni non posso fare a meno di sentirmi in qualche modo "inferiore" a tutti quei paesi che, dopo la vittoria nella seconda guerra mondiale, si sono proclamati difensori del mondo, estromettendo così ogni altro paese dal poter disporre delle proprie forza armate come crede, ed è inutile che cercate di difendervi con il fatto che il nostro paese non riuscirebbe comunque ad intervenire efficacemente in un teatro operativo così distante o così vasto, o peggio ancora pensate che l'eliminazione di queste restrizioni possano portare ad una nuova ondata di colonialismo.
In ogni caso, ritengo che l'Italia possa essere di grande aiuto per il governo federale somalo, non solo addestrandone i soldati, come avviene con la missione EUTM Somalia, ma anche con l'invio di una forza di intervento rilevante in grado si supportare le forze armate somale sul territorio, come hanno fatto i francesi, inviando circa 5000 soldati e una decina di caccia.














A mio avviso potremmo inviare una forza simile sfruttando il supporto anche della Marina Militare Italiana, che già opera al largo delle coste somale per le operazioni anti-pirateria, quindi parliamo di circa 4000 militari, 20 tra caccia e aerei da trasporto e 5 navi militari.

  


Inoltre vorrei ricordare che durante la missione ONU nel '94 in cui l'Italia schierò i suoi reparti migliori ed era la seconda forza militare per dimensione sul territorio, inferiore solo a quella statunitense, fu l'unica che riuscì a sortire qualche successo, grazie alla conoscenza del territorio e alla decennale integrazione con la popolazione locale, tuttavia altrettanto non si può dire delle forze armate americane, che per quanto potenti, hanno poca familiarità di rapporto con i civili, (nota Black Hawk down), a riprova di ciò il nostro contingente ha subito soltanto 3 perdite, nonostante tutto però è stato costretto al ritiro per ordine dell'ONU (fortemente voluto dagli USA) perché sospettato di avere stretto un alleanza con Aidid, il signore della guerra più forte in Somalia, anche dopo aver passato delle informazioni agli USA sul luogo dove si sarebbe trovato in un dato giorno, informazione totalmente ignorata da questi ultimi, e sfociata in un attacco violentissimo con utilizzo di elicotteri d'attacco qualche giorno dopo, causando molte vittime tra la popolazione e mancando il bersaglio, tutto ciò dimostra ancora una volta, la mancanza di "tatto" degli USA in ogni guerra asimmetrica, a cominciare dal Vietnam fino all'Afghanistan.
Cosa ne pensate ? L'intervento italiano in Somalia potrebbe essere un catalizzatore per stabilizzare la Somalia ? What do you think about that ? Let me know.

martedì 28 maggio 2013

Forze armate europee: un'utopia o un futuro inevitabile ?

Oggi l'Unione Europea conta 27 nazioni (28 a luglio con l'ingresso della Croazia), 5 paesi candidati all'entrata in UE e 10 possibili candidati, che la pone al vertice delle potenze economiche mondiali, ciò la rende ovviamente anche una potenza militare non trascurabile, tuttavia questo potere è minato dalla mancanza di politiche comunitarie interne che si riflettono inevitabilmente anche in politica estera, infatti paesi quali Gran Bretagna, Francia e Germania continuano a sfruttare il loro potere economico per promuovere politiche favorevoli principalmente a loro stessi, specialmente la Germania negli ultimi due anni; bisogna comprendere che è necessario rinunciare ad un'po della propria autorità e del proprio potere per favorire tutti i paesi dell'UE, portando così ad un benessere reciproco e aumentando il nostro potere economico.
Per ciò che concerne le forze armate, il timore più grande in caso di fusione delle forze armate di tutti i paesi europei, è perdere controllo delle proprie forze armate, perdendo, di conseguenza la sovranità nazionale sul proprio territorio, tuttavia io penso che la creazione di una Forza armata europea, non debba necessariamente comportare l'unione imprescindibile delle forze armate nazionali, ma deve mirare alla formazione di una forza militare in grado di operare come singola entità, senza tralasciare la sovranità territoriale garantita dalle forze armate nazionali. Un primo passo verso questo obbiettivo è arrivato con la creazione degli EU battlegroup (gruppi da battaglia dell'UE) che tuttavia sono numericamente esigui e formati da solo alcuni paesi.
Personalmente ho pensato a come potrebbero essere organizzate le Forze armate europee, inizierò con le due componenti, a mio avviso, più semplici da organizzare.

   

Aeronautica Militare Europea:
La componente aerea delle forze armate europee dovrebbe essere organizzata in tre comandi, comprendenti le forze aeree di diversi paesi, così ripartiti:
  • Comando Aereo Orientale: composto dalle forze aeree di Finlandia, Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia, Slovacchia, Ungheria, Romania, Bulgaria, Grecia e Cipro, guidato a rotazione da Finlandia, Polonia e Grecia.
  • Comando Aereo Centrale: composto dalle forze aeree di Svezia, Danimarca, Germania, Repubblica Ceca, Austria, Slovenia, Croazia, Italia e Malta, guidato a rotazione da Svezia, Germania e Italia.
  • Comando Aereo Occidentale: composto dalle forze aeree di Gran Bretagna, Paesi Bassi, Irlanda, Belgio, Lussemburgo, Francia, Spagna e Portogallo, guidato a rotazione da Gran Bretagna, Francia e Spagna.
Marina Militare Europea:
La componente navale delle forze armate europee dovrebbe essere organizzata in quattro comandi standard più uno o anche di più in caso missioni all'estero o di proiezione delle forze armate europee, come segue:
  • Comando Navale del Baltico: composto delle forze navali di Finlandia, Estonia, Lettonia, Lituania, Polonia, Germania, Danimarca e Svezia, guidato a rotazione da Germania, Polonia e Svezia.
  • Comando Navale dell'Atlantico: composto dalle forze navali principalmente di Paesi Bassi, Belgio, Gran Bretagna, Irlanda, Francia, Portogallo e una piccola componente spagnola, guidato a rotazione da Gran Bretagna, Francia e Paesi Bassi. 
  • Comando Navale del Mediterraneo: composto dalle forze navali principalmente di Spagna, Italia, Malta, Slovenia, Croazia, Grecia, Cipro e una piccola componente francese, guidato a rotazione da Italia, Spagna e Grecia.
  • Comando Flottiglia del Mar Nero: composto dalle forze navali di Romania e Bulgaria, guidata o rotazione da entrambe.
In caso di missioni all'estero o di proiezione delle forze dal mare il comando andrà, come succede anche oggi, al comandante della nave ammiraglia.

Terminiamo con la componente terrestre che merita una spiegazione più complessa:

Forza Terrestre Europea:
La componente terrestre delle forze armate europee dovrebbe essere organizzata in unità di manovra come le brigate o le divisioni, visto il gran numero di effettivi, che raggruppino le diverse specialità delle forze terrestri, formando delle divisioni corazzate, meccanizzate, aviotrasportate e montane tante quante sono le brigate delle relative specialità in servizio nei vari esercito dei paesi europei. Il Comando, invece, dovrebbe a mio avviso, essere assunto a rotazione da Gran Bretagna, Francia, Germania, Italia, Spagna. Ovviamente queste unità non dovrebbero essere accorpate indissolubilmente, ma solo in caso di invio all'estero, ciò non toglie la necessità comunque di procedere al rafforzamento delle esercitazioni congiunte volte a migliorare l'interoperabilità delle varie brigate nazionali per aumentare la cooperazione e quindi, in caso di missioni all'estero, di migliorare la capacità di operazione dell'unità stessa.

Io sono assolutamente convinto che sia necessario creare una forza armata europee flessibile così come citata, che ritengo possa essere condivisa da tutti i paesi europei e, contemporaneamente, faccia aumentare la reputazione dell'Unione Europee agli occhi del mondo, rendendola una potenza mondiale al pari o forse superiore agli USA, Russia e Cina.
Voi cosa ne pensate ? Avete una diversa opinione in proposito ? 

sabato 25 maggio 2013

Danza come una farfalla, punge come un'ape

Il titolo ben evidenzia le caratteristiche primarie degli elicotteri d'attacco, infatti, se gli MBT sono i signori degli scontri terrestri, gli elicotteri d'attacco sono la loro nemesi, ne esistono diversi ma sono accomunati da due caratteristiche principali:

  • Manovrabilità
  • Potenza di fuoco
Mi focalizzerò sui migliori operativi al momento, secondo la mia opinione, ovvero l'AH-64 Apache, l'Eurocopter Tiger, l'AW-129 Mangusta e il Mil Mi-28 Havoc.

 



Iniziamo dall'americano AH-64 Apache della Boing, progettato e costruito negli anni '70, è stato messo alla prova nella prima guerra del golfo, dimostrandosi un ottimo distruttore di carri, è armato con un cannoncino automatico da 30 mm, missili anticarro Hellfire o antiaerei sidewinder, stinger e razzi Hydra 70 e può raggiungere quasi 300 km/h, tuttavia non ha una manovrabilità eccezionale a causa delle sue dimensioni elevate, comunque la sua affidabilità è testimoniata dai molti paesi che l'hanno acquistato come Israele, Olanda, Grecia, Giappone, Corea del Sud, Arabia Saudita, Egitto ed è costruito su licenza dalle aziende britanniche per il loro esercito.
Passiamo ora al più recente elicottero d'attacco costruito nei primi anni '90, ovvero, l'Eurocopter Tiger, prodotto da un consorzio di aziende tedesche, francesi e spagnole, equipaggiato con un cannoncino automatico da 30 mm, missili anticarro Hellfire, missili antiaerei stinger e razzi Hydra 70, e può arrivare a 280 km/h, inoltre gode di un'agilità elevata, grazie al suo design più ridotto, per di più può essere impiegato su unità navali come LPD, LHD o LHA e simili aumentando così il suo raggio d'azione e la sua versatilità, comunque oltre all'Australia e, forse, all'Arabia Saudita non vanta una grande esportazione e neanche è stato mai impiegato in combattimento, a parte che in alcune sortite contro la Libia di Gheddafi.
Adesso tocca all'italiano AW-129 Mangusta, primo elicottero d'attacco progettato e costruito nell'europa occidentale, all'inizio degli anni '80 dalla Agusta, divenuta AgustaWestland con l'assorbimento dell'azienda inglese Westland, è dotato di un cannone a tre canne rotanti da 20 mm, missili anticarro Hellfire o TOW, missili antiaerei Stinger o Mistral e razzi Hydra 70, è in grado di raggiungere i 300 km/h e la sua manovrabilità è eccezionale e può essere imbarcato sulle navi d'assalto anfibio godendo, quindi, degli stessi vantaggi del Tiger, purtroppo l'unico utilizzatore estero è l'esercito turco, comunque le sue qualità sono riconosciute a livello internazionale grazie alle eccellenti prestazioni in Iraq prima e in Afghanistan ora dove fornisce un grande supporto alle truppe di terra ISAF impegnate.
Infine giungiamo all'imponente Mil Mi-28 Havoc russo, costruito negli anni '80, già dal nome che significa strage si capisce quale sia il suo scopo, infatti è il più pesantemente armato tra quelli citati fino ad ora, con un cannoncino automatico da 30 mm, missili anticarro, antiaerei, razzi e perfino bombe di diverso tipo, supera facilmente i 320 km/h, ma a causa della sua mole è poco manovrabile, anche se dispone di abitacoli blindati, al momento è utilizzato solo dall'esercito federale russo, ma diversi paesi si stanno interessando ad esso, sicuramente è l'elicottero con la potenza di fuoco superiore al mondo, tuttavia ancora non è stato impiegato in teatri operativi.
Io personalmente, patriota come sono, non posso fare a meno di preferire l'AW-129 Mangusta, comunque sono tutti ottimi velivoli da potere distruttivo non indifferente, inoltre anche nel loro caso ci sono numerosi paesi intenti a costruire dei modelli nazionali come l'HAL LCH indiano, il Denel AH-2 Rooivalk sudafricano, il CAIC WZ-10 cinese e il Kawasaki OH-1 Ninja giapponese.




Voi invece cosa ne pensate ? Qual'è per voi il migliore o quale vi piace di più ?

mercoledì 22 maggio 2013

MBT a confronto

Fin dalla loro creazione i carri armati rappresentano la spina dorsale di ogni esercito e per quanti ce ne siano nel mondo sono accomunati da tre caratteristiche principali:

  • Potenza di fuoco
  • Protezione
  • Mobilità
Dato che ne esistono diversi modelli, prenderò in esami quelli che ritengo siano i migliori al momento in linea, M1a2 Abrams, Leopard 2A6, T-90 e Merkava Mk IV.






Inizierò dal più famoso M1a2 Abrams di produzione statunitense nato negli anni 80' è armato di un cannone ad anima liscia da 120 mm, 2 mitragliatrici 7,62 mm ed una calibro .50, è alimentato da una turbina a gas da aereo che lo spinge ad una velocità molto sostenuta sia su strada che fuori strada ed è protetto da piastre composite e reattive, è stato messo alla prova per la prima volta in Iraq nella prima guerra del golfo ed ha annientato la maggior parte delle forze corazzate irachene equipaggiate con carri T-72 russi non modernissimi ma pur sempre temibili, per questo successo è tuttora in produzione ed è esportato in diversi paesi, nella sua ultima versione, ovvero, la a2 presenta un rinnovato sistema di comando e comunicazione digitalizzato ed integrato, tuttavia presenta, a mio avviso, un grave problema, infatti, ha l'autonomia più ridotta dei principali avversari con soli 426 km a causa della sua turbina sovralimentata dai consumi ingenti.
In ambito europeo, seppure vi siano diversi modelli in uso, il Leopard 2a6 tedesco è il più utilizzato dai paesi UE e, probabilmente, il migliori tra i corrispettivi europei, equipaggiato con una cannone ad anima liscia da 120 mm e 2 mitragliatrici 7,62 mm, mosso da un motore turbodiesel da 12 cilindri che sviluppa 1500 hp di trazione come l'Abrams ed è dotato di corazza balistica mista ceramica e tungsteno, però è più leggero dell'Abrams più veloce e con una autonomia di 500 km, viene utilizzato da molti paesi, oltre la Germania, tra i quali Canada, Spagna, Svezia, Finlandia, Danimarca, Grecia, Turchia ed altri ancora, ed in questo momento alcuni esemplari sono schierati in Afghanistan in dotazione alle truppe canadesi, anche se non ancora si è scontrato con altri MBT, le sue qualità sono eccellenti.
Passiamo al principale antagonista dell'Abrams e del Leopard, ovvero il T-90 russo, progettato appunto negli anni 90', incarna perfettamente il carattere russo, semplice e potente, come per il famigerato AK-47, il T-90 è essenziale nel design, ma molto pericoloso, grazie all'imponente cannone ad anima liscia da 125 mm in grado di lanciare anche missili anticarro, una mitragliatrice calibro .50 ed una da 7,62 mm, ben corazzato sia con materiali compositi sia con piastre reattive e difeso da contromisure per missili a guida radar, e dotato di motore diesel che sviluppa 1250 hp di potenza, ma grazie alle circa 15 t in meno rispetto ai precedenti MBT ha una discreta velocità ed una autonomia di 500 km, unica pecca forse è la mancanza di sistemi di comando e comunicazione avanzati e la scarsa integrazione con altri sistemi d'arma terrestri, aerei e navali.
Infine arriviamo ad un MBT, che seppur passato in sordina, è sicuramente un mezzo di tutto rispetto, cioè il Merkava Mk IV prodotto dalle fabbriche israeliane, armato con cannone ad anima liscia da 120 mm, 2 mitragliatrici 7,62 mm, 2 da 12,7 mm e un mortaio da 60 mm, equipaggiato con motore diesel sviluppante 1500 hp che gli consente una autonomia di 500 km e dotato di corazzatura mista classificata; una peculiarità di questo MBT è la capacità di trasportare fino a 5 soldati di fanteria in assetto, oltre all'equipaggio, in un compartimento posto nel retro del mezzo, qualità che lo rende molto versatile e adatto ad operare in ambiente urbano, garantendo una elevata protezione per tutti gli uomini al suo interno, fatto non trascurabile viste le scarse possibilità di rimpiazzo per un piccolo stato come Israele, tuttavia anch'esso non si è mai scontrato con altri MBT.
Personalmente il mio preferito è il Leopard 2a6 che offre un ottimo compromesso tra potenza di fuoco, protezione e mobilità, comunque ci sono altri MBT eccellenti come il Challenger 2 britannico, l'AMX 56 Leclerc francese o il C-1 Ariete italiano.

 

Inoltre altri paesi stanno costruendo ottimi MBT, specialmente in estremo oriente, come il K-2 Black Panther sud-coreano, il Type 10 giapponese o il Type 99 cinese.



Voi cosa ne pensate ? Qual'è il migliore o il vostro preferito ?







lunedì 20 maggio 2013

La guerra fredda continua lungo il 38° parallelo

Nelle ultime settimane è tornata alla ribalta la questione coreana, a causa dell'inasprimento delle relazioni tra nord e sud divise da 60 anni lungo il 38° parallelo. Tutto è cominciato a dicembre quando la Corea del Nord ha dato il via ad un test atomico, facendo brillare un ordigno nucleare nel sottosuolo causando un modesto terremoto, come reazione l'ONU è tornato a sanzionare il governo nord-coreano, con il benestare degli storici alleati Russia e Cina, che già in precedenza avevano manifestato la loro insofferenza verso l'atteggiamento da "bullo" della repubblica popolare. Tuttavia la situazione si è aggravata con l'avvicinarsi delle esercitazioni congiunte USA-Corea del Sud, percepite dal nord come prove per un invasione effettiva, alle quali la Corea del Nord ha risposto con minacce altisonanti e con l'interruzione della cosiddetta "linea rossa" ovvero l'unico collegamento telefonico tra Seul e Pyongyang per risolvere eventuali divergente, fatto che ha preoccupato sia gli USA sia la Corea del Sud, le quali hanno continuato le proprie esercitazioni come da programma, ma hanno aumentato il livello di allerta per tutte le unità presenti nell'area non solo nella penisola coreana ma anche nel vicino Giappone, altrettanto preoccupato. L'episodio si è via via riscaldata con il messaggio del leader nord-coreano Kim Jong-un il quale affermava che il presente trattato di tregua non valesse più e dava ordine all'esercito popolare nord-coreano di allertare i siti di lancio di missili balistici.


Per quanto possa sembrare folle e pericoloso tutto ciò, trovo molta difficoltà nell'interpretare queste come minacce effettive, infatti l'unico obbiettivo che potrebbero colpire è al massimo la base dell'aeronautica militare americana di stanza a Guam, poiché lanciare testate nucleari in Corea del Sud  o Giappone mi pare oltremodo insensato in quanto sono territori troppo vicini e quindi equivarrebbe ad un suicidio, ammesso oltretutto che i loro missili funzionino a dovere,  perchè fino ad ora i loro test sono stati positivi solo per missili a medio-corto raggio mentre il loro missile con maggiore gittata di cui dispongono il Musudan-1 ancora non è stato provato con una testata nucleare. Inoltre bisogna considerare che Stati Uniti, Corea del Sud e Giappone dispongono già di ottimi sistemi difensivi anti-missili come il THAAD americano, già dispiegato a Guam, o le ultime versioni di Patriot sud-coreani e giapponesi.




Senza parlare dell'ingente quantità di caccia e bombardieri stealth F-22 Raptor e B-2 Spirit schierati in corea, che in caso di attacco avrebbero come obbiettivo le rampe mobili e i siti di lancio della Corea del Nord senza le quali il nord diventerebbe facile preda delle più moderne e meglio addestrate forze armate sud-coreane. I problemi semmai potrebbero venire da un eventuale entrata in scena della Cina, tuttavia anche questa ipotesi è parecchio remota, poiché anche la Cina non sembra più voler supportare le bellicose intenzioni del piccolo alleato, "grazie" al quale ogni anno perde diverse risorse per mantenerlo in vita e per tutta risposta ottiene solo "cattiva pubblicità" agli occhi della comunità internazionale.
Personalmente auspico un abbassamento dei toni da ambo le parti, comunque sono più che sicuro che in caso di attacco nord-coreano l'epilogo sarà la riunificazione della corea come repubblica su modello del sud, gli stessi vertici politici e militari sud-coreani hanno assicurato che nell'eventualità di un attacco missilistico la risposta sarà dura e immediata.






Non è la prima volta tuttavia che la Corea del Nord alza la tensione alle stelle, infatti, nel 2010 una corvetta sud-coreana venne affondata portando con se 46 marinai, successivamente vennero recuperati i resti di un siluro nord-coreano, ed a novembre dello stesso anno l'isola sud-coreana di Yeonpyeong è stata oggetto di colpi d'artiglieria provenienti dalle coste della Corea del Nord causando 4 vittime e diversi feriti, fatto che ha portato la Corea del Sud a far intervenire la propria aviazione e a rispondere al fuoco con lancio di razzi lungo le coste nord-coreane, fu grazie all'intermediazione di USA e Cina che si evitò il conflitto, tuttavia si può ben capire come la Corea del Sud non sopporti più le provocazioni del nord, quindi è meglio che la Corea del Nord, invece, di investire sugli armamenti, dovrebbe investire nelle politiche sociali e nella sanità e deve smettere di minacciare in sud o gli Stati Uniti perché entrambi sono al di là della sua capacità offensiva.
Voi che ne dite ? La guerra scoppierà di nuovo ? E chi ne uscirà vincitore ?

giovedì 16 maggio 2013

La Siria, una guerra infinita

Sono passati circa 2 anni da quando è iniziata la "primavera araba" in diversi paesi del nord africa e del medio oriente, la maggior parte dei quali, hanno superato la parte più cruenta delle rivolte concludendosi con la creazione di governi di transizione che hanno lo scopo di far nascere uno stato democratico.
La Siria, invece, è ancora in una situazione precaria, da una parte il governo siriano fedele al presidente Bashar al-Asad, la cui famiglia, governa in Siria da circa 40 anni grazie ad uno stato di polizia molto efficace nel reprimere ogni sorta di dissenso, dall'altra i ribelli, una compagine eterogenea di cittadini affamati di democrazia, fanatici islamici ed esponenti di al-Qaida provenienti da tutto il mondo islamico.
Tutto ciò avviene davanti agli occhi della comunità internazionale che tuttavia non riesce ad intervenire in maniera incisiva, come accaduto in Libia, per tutelare la popolazione civile, unica vera vittima del conflitto siriano, ed è inaccettabile, però è necessario comprendere anche il motivo di tale stallo, infatti uno dei primi fattori è la superiore potenza delle forze armate siriane rispetto a quelle libiche, che comporterebbe uno sforzo bellico (ed economico) notevolmente superiore rispetto a quello sostenuto in Libia; il secondo fattore, altrettanto importante, è la forte alleanza della Siria con Russia e Iran, le quali non hanno alcuna intenzione di permettere la caduta di al-Asad e soprattutto di incrementare la presenza americana/NATO all'interno del medio oriente, infatti la Russia, insieme alla Cina, membri permanenti del consiglio di sicurezza ONU, hanno sempre votato contro l'intervento armato ai danni della Siria, grazie alla quale la Russia mantiene una presenza navale nel mediterraneo con base a Tartus.


Bisogna comunque comprendere anche che l'eventuale caduta di al-Asad lascerebbe il paese in balia di ribelli che, come detto prima, nascondono tra le loro fila anche frange estremiste musulmane che potrebbero prendere il controllo del paese rendendolo, se possibile, ancora più pericoloso per l'occidente e soprattutto per Israele, storico avversario siriano, creando un governo simile a quello iraniano, questa eventualità non è affatto remota.
In questa situazione di indecisione, l'unico a beneficiarne è il governo siriano, che può continuare la sua sanguinosa repressione con bombardamenti a tappeto sui ribelli, che non dispongono di mezzi aerei per difendersi, con la complicità di Russia e Iran che continuano a rifornire l'esercito lealista siriano con razzi e missili, fatto che ha causato la rappresaglia israeliana che ha bombardato le basi dove alloggiavano i missili ed ha causato un'innalzamento della tensione nell'area.



Anche la Turchia è stata oggetto, mesi fa, di colpi di artiglieria e recentemente di attacchi bomba, da parte siriana (secondo il governo di Ankara), al quale ha risposto con altrettanti colpi di artiglieria sulle posizioni siriane lealiste e con lo spostamento di gruppi caccia sul confine con la Siria in caso di intervento armato.
A mio parere la soluzione migliore sarebbe una presa di posizione da parte della Russia per fare pressione sul governo di Damasco affinché cessi il fuoco ed intraprenda un dialogo con i ribelli acconsentendo alla democratizzazione della Siria, fatto che consentirebbe ad al-Asad di rimanere al potere, seppur con minori potere, ma restaurando la sua reputazione con il popolo siriano ed eviterebbe la deriva fondamentalista che potrebbe defilarsi all'orizzonte, tuttavia è molto difficile, al momento, che possa accadere poiché il presidente non ha alcuna intenzione di mollare la presa, anzi sembra deciso ad inasprire il livello dello scontro, anche utilizzando armi chimiche, rischiando di estenderlo a Israele e Turchia, che non sono propensi a scendere a patti con un governo, per Israele, da sempre nemico, e per la Turchia, divenuto un aggressore.
Probabilmente la fine delle ostilità non arriverà a breve ed il numero delle vittime è destinato a salire inevitabilmente; voi cosa ne pensate, quali sono le opzioni per giungere ad una pace stabile nella Siria ?

martedì 14 maggio 2013

La flotta del futuro

La Marina Militare Italiana, al momento sta sviluppando e costruendo due progetti per l'ammodernamento della flotta: le fregate FREMM e i sommergibili U-212A, entrambi dotati di sensori di bordo e sistemi s'arma all'avanguardia.
Iniziamo con le fregate FREMM, acronimo di fregata europea multi-missione, progetto italo-francese derivato dall'eccellente collaborazione che ha portato alla costruzione della classe di cacciatorpediniere lanciamissili Orizzonte, progettate dalla Fincantieri (ITA) e dalla DCNS (FRA).


Al momento è prevista la costruzione di 22 fregate (11 alla Francia, 10 all'Italia e 1 al Marocco); verranno costruite in due versione:

  • Multiruolo IT /Antiaerea FR
  • Antisommergibile
La differenza tra le due versione è la presenza, a prua, del cannone Oto Melara 127/64 mm, nella versione multiruolo italiana, con munizionamento guidato a lungo raggio Vulcano, sostituito dal cannone Oto Melara 76/62 mm per la versione antisom italiana.
Mentre le differenze con le unità francesi sono essenzialmente una velocità superiore ai 30 nodi e la presenza di un secondo cannone Oto Melara 76/62 mm a poppa, sopra gli hangar per gli elicotteri imbarcati per le unità italiane, per migliorare la scorta del Cavour, e la possibilità, per le unità francesi, di utilizzare missili da crociera SCALP Naval con gittata superiore ai 1000 km, per di più presentano due profili differenti (per le specifiche potete consultare sia il sito della Marina Militare sia Wikipedia).
L'Italia ha deciso la costruzione di 6 fregate multiruolo e 4 fregate antisom, fino ad oggi sono state varate le prime due FREMM, il Carlo Bergamini (F 590) multiruolo e il Virgilio Fasan (F 591) antisom; queste navi andranno a sostituire la vecchia classe di fregate missilistiche Maestrale e di pattugliatori-fregate classe Soldati, in totale 12 navi.
La Francia, invece, costruirà 9 fregate antisom e 2 fregate antiaeree per sostituire le vecchie classi di fregate Tourville, Georges Leygues e Cassard, inoltre è prevista la commissione di ulteriori 6 fregate per sostituire anche la classe D'Estienne d'Orves per un totale di 19 navi, tuttavia questa seconda tranche non è ancora stata ufficializzata da alcun contratto.
Per il Marocco la nave è stata costruita dai cantieri francesi in versione antisom e diventerà la futura nave ammiraglia della marina reale marocchina con il nome del re Mohammed VI.
Questa fregata, comunque, suscita l'interesse di altri paesi, primo fra tutti la Grecia che per colpa della grave crisi economica che l'attanaglia non può, al momento, procedere all'acquisto.
In conclusione stiamo parlando di un ottimo progetto, unica nota negativa, a mio avviso, è la mancata possibilità per le navi italiane di disporre di missili da crociera, che ritengo necessaria per incrementare il nostro potere offensivo.
Passiamo al secondo progetto in esame quest'oggi, il sommergibile U-212A progettato in Germania e costruito su licenza dall'Italia.


I battelli costruiti dall'Italia sono lievemente diversi rispetto a quelli tedeschi per il teatro operativo in cui dovranno operare solitamente, cioè il mar Mediterraneo.
Tuttavia presentano lo stesso tipo di propulsione ibrida diesel-elettrica molto silenziosa e sono dotati del sistema AIP per rigenerare l'aria ed aumentare di conseguenza il periodo di immersione rendendoli totalmente "invisibili" al mondo, altra caratteristica è la totale smagnetizzazione del battello che li rende praticamente invulnerabili alle mine magnetiche; dispone di sonar passivi e attivi di ultima generazione capaci di tracciare navi o sottomarini ostili a diversi chilometri di distanza, mentre per l'attacco è provvisto di due complessi trinati di tubi lanciasiluri da 533 mm con 12 siluri A-184 Whitehead e 24 mine antinave.
La marina italiana schiera già due di questi battelli, il Salvatore Todaro (S 526) e lo Scirè (S 527), ai quali saranno aggiunti ulteriori due in costruzione per sostituire la vecchia classe Sauro serie III Prini e Pelosi con un totale di 6 sommergibili: 4 classe Todaro (U-212A) e 2 classe Sauro serie IV.
Mentre i tedeschi prevedono di costruirne 6 per la Deutsche Marine.
Inoltre sono stati costruiti ulteriori 3 battelli per la marina israeliana denominati classe Dolphin leggermente più grandi e con 4 tubi lanciasiluri aggiuntivi capaci di lanciare anche missili Harpoon e Popeye, quest'ultimi in grado di trasportare testate nucleari, dando ai battelli israeliani un elevato potere offensivo in caso di aggressione.
Concludendo anche questo è un eccellente progetto di cui la nostra marina non può fare a meno e che siamo destinati a continuare per sostituire anche gli ultimi battelli della classe Sauro serie IV per mantenere all'attivo un minimo di flotta subacquea importantissima per la reputazione della nostra marina e del nostro paese.
Ditemi cosa ne pensate di questi progetti e se ritenete che ce ne siano di migliori.

domenica 12 maggio 2013

F-35 Lightning II oltre il "mito"

Fino ad ora si sono spese molte parole su questo velivolo, forse anche troppe, sul fatto che sia costoso, pericoloso, inaffidabile ed in sostanza inutile; tuttavia ritengo sia importante invece documentarsi sempre molto bene prima di elargire sentenze categoriche senza possibilità d'appello, io cercherò di analizzare nella maniera più chiara e onesta possibile tutta la questione che gira intorno gli F-35.

Partiamo dicendo che questo velivolo è una cacciabombardiere di 5° generazione, cio significa che è stato concepito per svolgere tre compiti primari:

  • Bombardamento tattico: contro obbiettivi sensibili a terra quali antenne Radar, posti di comando avversari, fabbriche militari e cose del genere.
  • Bombardamento nucleare: tramite utilizzo di bombe B-61 a disposizione di diversi paesi (Italia inclusa).
  • Supporto aereo ravvicinato: per supportare le truppe di terra.
e dispone di bassa segnatura Radar, termica e acustica in quanto aereo stealth.
Di questo aereo sono previste tre versioni:

  • Variante A: CTOL a decollo convenzionale.
  • Variante B: STOVL a decollo corto e atterraggio verticale.
  • Variante C: CV imbarcato a decollo tramite catapulta.
L'intero progetto è stato sviluppato principalmente da aziende americane, prima fra tutte la Lockheed Martin, che sostengono più del 50% delle spese, e successivamente sono entrate nel progetto diverse nazioni suddivise in base al contributo economico (Gran Bretagna 2,5 miliardi $; Italia 1 miliardo $; Paesi Bassi 800 milioni $; Canada 440 milioni $; Turchia 175 milioni $; Australia 144 milioni $; Norvegia 122 milioni $; Danimarca 110 milioni $). Tale aereo dovrebbe sostituire, tra qualche anno, gli AMX e Tornado dell'Aeronautica Militare Italiana e gli AV-8 Plus Harrier dell'Aviazione Navale imbarcati sul Portaeromobili Garibaldi e sulla Portaerei Cavour per un totale di 170 aerei; inizialmente la previsione era di acquisire 131 F-35, successivamente ridotti a 90 (60 CTOL per l'AMI e 30 STOVL divisi tra AMI e AN).
Per quelli più intransigenti non è altro che un enorme spreco di denaro pubblico che potrebbe invece essere utilizzato per scopi molto più utili ed importanti...come risollevare le imprese italiane e l'intera economia del paese; questa critica, tanto per essere chiari, è stupida oltre ogni limite perchè quello che pochi sanno è che, oltra all'America, paese dove è nato il progetto, l'Italia è l'unico paese a cui è stato concesso di costruire gli F-35, grazie all'ottima reputazione della nostra industria della difesa, sul nostro territorio, a Cameri (NO) dove è sorto da qualche mese lo stabilimento F.A.C.O. che costruirà parte della fusoliera e le ali dei velivoli, non solo italiani, ma anche europei, con un ordinamento previsto di circa 1000 aerei distribuito su diversi anni. Tale stabilimento darà lavoro a decine e decine di operai, tecnici e ingegnere italiani per molti anni, senza contare anche le decine di aziende medio-piccole che faranno parte dell'indotto per la realizzazione di questi velivoli.
Un'altra critica che ho sentito molto spesso...ma altrettanto stupida, tipica di un estraneo del settore, è il fatto di voler acquistare altri Eurofighter Typhoon per sostituire tutti i velivoli dell'AMI (lasciando il Garibaldi ed il Cavour senza gruppi imbarcati) per evitare di spendere soldi per un velivolo più costoso e meno affidabile come gli F-35; a queste critiche io rispondo con dei fatti...questa idea "brillante" è stata già usata per gli F-104 Starfighter caccia intercettore di ottima fattura, convertito a cacciabombardiere per la nostra Aeronautica Militare con conseguenze disastrose...infatti il velivolo nei voli radenti per il bombardamento andava in stallo per l'eccessivo peso e precipitava e venne soprannominato "bara volante"; gli Eurofighter Typhoon sono caccia da superiorità aerea non cacciabombardieri.
Infine sui difetti tecnici c'è poco da dire dato che qualunque progetto innovativo presenta problemi tecnici, il problema c'è se sono difetti che non possono essere risolti, ma se dovessimo rinunciare ad un progetto per ogni minimo intoppo allora saremmo rimasti all'età della pietra.
Le uniche note negative che ho riguardo la questione sono in primis il fatto che non ci sia stato il modo di sviluppare, progettare e costruire un aereo con tali caratteristiche all'interno dell'UE, come è avvenuto per l'eccellente caccia Eurofighter Typhoon, visto che le nostre capacità non sono certo inferiori a quelle statunitensi e in secondo luogo avrei preferito una migliore divisione dei 90 velivoli, anziché 60 CTOL e 30 STOVL con una difficile convivenza di questi ultimi velivoli, appartenenti allo stesso gruppo volo ma rispondente a diversi comandi (aeronautica e marina), sarebbe stato meglio, a mio avviso, disporre di 70 CTOL per l'AMI e 20 STOVL per l'AN andando a rimpiazzare egregiamente sia gli stormi dell'aeronautica sia i gruppi imbarcati del Garibaldi e del Cavour. Comunque ritengo che, al momento, gli F-35 sono l'unica opzione valida per mantenere le nostre Forze Armate agli altissimi standard di operatività di cui godono.

Spero di aver dato dei validi elementi per valutare la questione nella maniera più oggettiva possibile, se volete  ulteriori chiarimenti o avete ulteriori domande o anche critiche sulla questione io sono disponibile a rispondere ad ogni vostro dubbio, quesito o critica purché ci sia il rispetto delle opinioni di tutti senza offese o commenti sgradevoli.